Mongol Rally 2018: l’esperienza di CanestRally Team
Mongol Rally 2018, un’esperienza unica. Un on the road da vivere in solitaria incontrando persone da tutte le parti del mondo.
Il viaggio è un vizio di famiglia
Per la prima volta non parliamo di un viaggio fatto da noi in prima persona, ma è un’avventura che abbiamo comunque seguito in prima persona.
Lollo, il cugino di Nico, in una sera meno lucida del solito, ha deciso di partecipare al Mongol Rally 2018, insieme ad un amico abbastanza pazzo da seguirlo, Ricca. Nasce così il CanestRally Team!
Mongol Rally
Ci sono 3 semplici regole:
Il mezzo
Il regolamento prevede che il mezzo sia scassato e di piccola cilindrata, massimo 1200cc. In questo modo si allontanano gli smanettoni e si riducono le emissioni inquinanti. Se sarà abbastanza resistente da raggiungere la destinazione verrà venduta per beneficenza.
La scelta del CanestRally Team era proprio lì, sotto casa: la vecchia ma immortale 600 del nonno di Lollo (e di Nico)! Soprannominata “Seifette”, rivista e un po’ allestita per il viaggio di più di 12.000km che la aspetta.
Il percorso
Il percorso fondamentalmente non esiste. Non esiste roadbook. C’è solo una certezza, bisogna arrivare fino ad Ulan Bator, in Mongolia. Prima della partenza si possono avere tutte le informazioni necessarie per un viaggio in sicurezza e per passare i confini fino alla destinazione, ma una volta partiti bisogna evitare le autostrade, è sconsigliato l’uso del GPS, ma soprattutto non ci sarà nessun tipo di supporto da parte degli organizzatori. Insomma ci sono tutti i presupposti per un’avventura coi fiocchi.
Salva il Mondo!
La spedizione deve essere a scopo benefico. Ogni squadra versa, infatti, 1000€: 500€ a CoolEarth, che si occupa della tutela delle foreste pluviali amazzoniche; e altri 500€ ad un’associazione a scelta dal Team. Per Lollo e Ricca la scelta è ricaduta sull’associazione Centro Storico Ragazzi (il CSR è un dopo-scuola nel centro storico di Genova che accoglie bambini e ragazzi e li aiuta nei compiti, negli inserimenti lavorativi e fornisce supporto anche alle famiglie più in difficoltà . I ragazzi crescono insieme confrontandosi con le differenze, spesso legate al Paese di origine, e cercando di superarle per creare dei veri e sinceri rapporti di amicizia).
Ci sono riusciti!
Contro ogni previsione il CanestRally Team è arrivato a destinazione!
Parliamoci chiaro: nessuno, quando li ha visti partire, avrebbe mai scommesso di vederli arrivare a destinazione, ma giorno dopo giorno li abbiamo seguiti attraversare un paese dopo l’altro, una difficoltà dopo l’altra.
Il loro MongolRally in breve:
- 18.962 km percorsi, di cui più di 1000 su strade sterrate,
- 55 giorni in viaggio,
- 16 Paesi attraversati,
- 1185 (circa) litri di benzina utilizzati,
- 10 dogane attraversate per un totale di 22 ore (con rigorosa maglietta da calciatore e sorrisoni),
- 1 notte in coda alla dogana,
- 6 volte fermati dalla polizia (di cui 1 con tanto di cena),
- 0 mazzette,
- 17 ore massime di guida no stop in un giorno,
- 1 sola gomma bucata (in Mongolia),
- 1 unico incidente (una mucca che è saltata sul cofano),
- 56 ore fermi dal meccanico,
- 5 volte bloccati nella sabbia,
- 3 cavi aux distrutti,
- 3060m massima quota raggiunta (Song-Kul Khirghizistan),
- 254 firme sulla macchina,
- 23 persone salite a bordo sulla “Seifette”,
- 1 viaggio in Tir nel deserto,
- 16273782 volte risposto “Italy” a domande in lingue incomprensibili,
- Innumerevoli foto con completi sconosciuti,
- 32 “santini” alla partenza,
- 26 “santini” all’arrivo (di cui uno rubato ad un semaforo a Tehran),
- 2 festini segreti in Iran.
Il rientro!
Questo è quasi un Post Scriptum! Inizialmente pensavamo tutti che la mitica Seifette sarebbe rimasta in Mongolia, venduta per beneficenza. E invece no! Il CanestRally Team è dovuto tornare a recuperare la compagna di viaggio per riportarla in patria!